Prime Esperienze

il cammino


di arezzino
28.09.2016    |    1.693    |    0 8.0
"I propositi erano quelli di dormire in case o alberghi con camere private, per il dormire tranquilli, non per altro avendo vissuto molto la vita da scout, ..."
A noi ci piace molto camminare, e per giunta da qualche anno vanno di moda i cammini in vari percorsi storici.
Con mia moglie abbiamo deciso quindi di trascorrere 10 giorni di ferie in uno di questi cammini, poche cose nello zaino e tanta voglia di camminare.
I propositi erano quelli di dormire in case o alberghi con camere private, per il dormire tranquilli, non per altro avendo vissuto molto la vita da scout, non ci spaventava la comunità, ma il fatto di poter dormire bene per poter essere riposati il giorno dopo.
Il primo giorno tutto bene, abbiamo dormito in un ostello per difficoltà visto il periodo, di trovare camere singole.
Il secondo giorno durante il cammino ci siamo fermati a mangiare in un bar lungo il percorso. Sedute accanto a noi due donne, entrambe molto belle.
Nel parlare ci siamo presentati, io Gianni, mia moglie Erica, una delle due danese, di un nome impronunciabile, l’altra canadese di none Giulia.
Entrambe hanno iniziato il cammino insieme, solo che la danese per un serio problema ad un ginocchio è costretta ad interrompere il cammino, Giulia, che parla molto bene l’italiano, ci spiega la dinamica dell’incidente, ora solo in attesa di un ambulanza che porti in città l’altra.
Questo avviene nel giro di pochi minuti, le due donne si abbracciano forte, quasi piangono, si salutano.
Noi due decidiamo di proseguire il cammino, Giulia ci chiede se puo’ venire con noi, per superare il momento molto triste, noi le diciamo di si a patto che regga il nostro ritmo, non c’è cosa peggiore che camminare per ore ad un ritmo che non è nostro.
Nel camminare , per fortuna notiamo che Giulia è in forma e regge tranquillamente il nostro ritmo, e nell’arriva al punto della prossima tappa parliamo del dormire , anche lei cercherebbe una soluzione diversa dagli ostelli.
Entriamo nel paese, e fra tante soluzioni una doppia e una singola, niente da fare, solo tre camere triple.
Entriamo nell’ostello, che pero’ ha l’aria di essere un vero caos, e poco pulito, insieme parlaimo e decidiamo di prendere una tripla assieme.
Troviamo l’ultima rimasta disponibile.
La mattina dopo insieme iniziamo il cammino della tappa e il passo rimane uguale, in piu’ Giulia, abbandonato il ricordo della sua amica, diventa socievole, simpatica, e con Erica, creano un rapporto basato sul lavoro simile che fanno quindi parlano molto durante il cammino assieme.
La sera solito problema di quella precedente, decidiamo di dormire assieme in una tripla.
Il mattino seguente, Giulia, per non stare isolata con Erica, mi coinvolge nelle sue discussioni, fra le altre mi chiede se le dispiace che lei divida la camera con me , perché potrebbe disturbare l’eventuale vogli a che una coppia potrebbe avere.
Ridiamo tutti assieme, e noi due diciamo che se non è possibile trovare altro per noi non è un problema.
Andando avanti , gli argomenti si coinvolgono, e fra le parole, lei ci dice che segretamente si era innamorata della amica danese, perché lei, Giulia è bisex.
A queste parole vedo la mia Erica diventare tesa, perché lei molto pura, mai penserebbe ad una cosa del genere, pero’ abbozza e andiamo avanti con i discorsi, anche spinti, per ridere, tanto che io faccio delle domande curiose, del tipo se lei è stata insieme con un uomo ed una donna.
Lei risponde che è capitato e ogni volta puo’ confermare che è stata l’esperienza pu’ bella che ha avuto, sempre.
Arriviamo alla tappa successiva e di dormire, non in un ostello, niente a parlarne, quando eravamo ormai rassegnati un signore ci dice che ha una casetta con varie stanze, a tre chilometri, sempre nel percorso del cammino, avremmo dovuto portarci il mangiare, cucinare da noi, e poi lasciare le chiavi in un vaso ed il giorno dopo, lui sarebbe passato a pulire.
Troviamo l’idea carina e accettiamo, passiamo da un super market a comprare spaghetti uova pancetta, per una carbonare da favola.
La casa la troviamo bene proprio nel cammino, molto bella e grande, le camere nella parte superiore, bagno in comune, ma senza imprevisti dovremmo essere solo noi tre.
La prima a fare la doccia è Erika, cosi’ poi si sarebbe adoperata a preparare la carbonara.
Mentre era sotto la doccia, sento Giulia che mi chiama nella sua camera
-puoi aiutarmi Gianni? Non riesco a sbottonare il reggiseno, si è incastrato dietro, e non ci arrivo
Con un po’ di imbarazzo, facendo pero’ finta di non averlo, mi avvicino, lei si volta verso lo specchio per aiutarmi nelle indicazioni, perché come è noto, noi uomini con i reggiseni abbiamo dei problemi.
Con le sue indicazioni riesco a sentire il “clip”, finalmente, e lei velocemente se lo toglie, rimanendo a me di spalle nuda, ma facendo vedere il suo seno allo specchio.
Che seno, per avere sulla quarantina come noi, proprio perfetto, bello sodo e alto.
-complimenti, hai un bellissimo seno, le dico tanto per sciogliere l’imbarazzo.
- grazie, si alla mia età sono molto soddisfatta, ma devi vedere anche il sedere come si mantiene bene
E togliendosi i pantaloni del cammino, tipo piuttosto goffo che nasconde, noto un sedere perfetto, molto bello e alto, del tipo da fare rizzare immediatamente il cazzo
-si , si perfetto,
- da eccitare?, mi chiede
-ehhmmm ehmm, non sarei un vero uomo se cosi’ non fosse…
- fai sentire?
E avvicina la mano ai miei pantaloni
-bene, bene, cosi’ stasera che starete soli, puoi sfogarti, magari pensando anche a me ahahah
-ahahah facile, ma ora preparati per la doccia, che stasera ceniamo all’italiana
Durante la squisita cena, con il vino che ha rallegrato molto l’ambiente, Giulia, ha tirato fuori quanto avvenuto in camera sua, omettendo che mi ha toccato il pisello, osservando Erica, mi aspetto una sua reazione molto seccante, invece, sembra che sia avvenuta una cosa naturale.
-ma Erica, non ti è dispiaciuto, che Giulia, si è fatta vedere quasi nuda i miei occhi? Le chiedo
-ma sarà una bella donna, come tante altre, quante ne hai viste nude? anche al pc?
- si ma dal vivo?
-al mare? Quanti culi hai visto con il perizoma… guardare ma non toccare, non c’è nessun problema
Interviene Giulia

- Ahha toccare? Io l’ho toccato per vedere come era la sua reazione, e ti assicuro che stasera ti aspetta una seratona, se vuole scaricare i suoi ormoni
- Ahahaha, ride Erica, bene , bene finalmente un motivo per averlo molto uomo per me, ahahah
- Ma perché? Mica mi vorrai dire che Gianni non è uomo?
- Certo che lo è, ma sicuramente sempre la solita minestra, stanca, e quindi stasera con il pensiero a te, avrà la carica extra, ahahaha
- Posso chiedervi una cosa? Siamo soli, per fortuna non è arrivato nessun altro, ormai al buio, quando scopate stasera, posso venire alla porta e vedervi?
- Vederci?
- Si mi piace molto vedere due che scopano, mi eccitano cosi’ mi diverto da sola anche io
- Mhaa, dice Erica, e stavolta sono io a rimanere di sasso, sai noi lo facciamo al buio
- Certo, che centra ma mica lo farete al silenziatore?
- Quello no, faccioio tanto per entrare nel discorso.
La serata continua fra chiacchiere sul Canada, sul suo sapere bene tutte le lingue, finchè decidiamo di andare a dormire.
A letto mi avvicino a Erica e inizio a toccarla
-ti sei eccitato guardando la Giulia?
-ma no, mi ecciti tu lo sai bene,
-e perché vieni a cercarmi stasera?
-perché stasera è l’unica sera che siamo qui io e te, da soli
Iniziamo a pomiciare, per fare abbassare la guardia ad Erica c’è una cosa sola, baciarla dietro alle orecchie, questa la mette ko.
Cosi’ avviene , e iniziamo a toccarci meglio, finche’ a me viene in mente una cosa, mi alzo e apro la porta a metà
-ma che fai? Sei scemo?
-perché? Non è piu eccitante la cosa?
-ma vuoi scopare facendoti sentire?
- ma no, non vedi che la luce è spenta, ma l’idea è molto eccitante
Senza darle la possibilità di rispondere continuo a toccarle e baciarle il seno, poi la mano scende sula sua passera, e la guardia si abbassa totalmente.
E’ la prima volta che Erica si pone al rischio, ma questa volta è un rischio buono, lei sa che se anche succedesse qualche cosa, nessuno vedrebbe, troppo buio.
Dopo che lei me lo prende in bocca, sento l’eccitazione avanzare, la faccio alzare e la faccio cavalcare sopra di me, io le tocco le tette, il culo.
Mentre lei mi cavalca, stando nuda, vedo che nella porta si muove un ombra, s è Giulia, che guarda.
La cosami eccita da matti, e dico a Erica
-dai fatti sentire che godi, voglio che Giulia senta
-che dici? Perché vuoi che mi faccia sentire?
-per fare eccitare Giulia, se lo merita in fondo, è lei che ha iniziato stasera
Mentre dico questo aumento i miei movimenti di cazzo e con le mani mi avvicino al clitoide,
Giulia, si lascia piu’ andare a mugolii, piu’ forti.
Con la testa guardo alla porta e vedo nell’ombra che Giulia ha e mani verso la sua passera.
Faccio girare Erica, dalla parte opposta , dandomi le spalle, è una posizione che amiamo perché io posso spingere al massimo il mio cazzo, e comincio a muovermi sempre piu’ forte, la porto inclinata vicino a me per toccarle le tette, e vedo Giulia sempre alla porta, non so se mia moglie se ne è accorta, e mentre stiamo dandoci, dalla finestra semi aperta, la luna fa la sua parte, essendo piena e bella, illumina un po’ la stanza mettendo le tette di mia moglie un po’ alla luce, sento dalla porta dei mugolii, sicuramente Giulia masturbandosi sta godendo assistendo al nostro spettacolo, io non reggo piu’ e dico a Erica.
-io sto per godere, dai vieni anche tu, che assieme è piu’ bello
- si , si sto per godere anche io, sto per venire, vengo, vengo, vengo
Ed insieme proviamo un orgasmo fortissimo, io potessi schizzare arriverei al soffitto con lo sperma, ma la figa di Erica, dal piacere si comprime come poche volte l’ho sentita.
Ci abbracciamo forte, per quello che abbiamo provato e senza pensare ad altro, neanche a pulirci, stanchi della giornata e della scopata ci addormentiamo cosi’.
La mattina dopo , dopo esserci preparati, partiamo per la tappa successiva, durante la giornata le donne parlano molto del loro lavoro, e con un pausa pranzo veloce, arriviamo nella tappa successiva, presto sperando di trovare un posto adeguato, ma troviamo una tripla in una camerata multipla.
Anche a cena i discorsi vagano sul serioso
Il giorno dopo pero’ accade un qualche cosa di sconvolgente.
Durante il cammino, Giulia torna sull’argomento delle sere precendenti
-piuttosto come è andata la vostra serata, l’altra sera?
Erica, in modo molto simpatico le risponde
-bene, direi benissimo, ma in fondo dovresti averlo capito anche tu, mentre ci guardavi
-ahh si è vero, ma sai fra il guardare e l’essere li, la differenza c’è
Anche quel giorno ci incamminiamo velocemente, per anticipare il flusso , per poter trovare una camera adeguata, e arrivati in paese, senza altre domande , chiediamo subito una tripla.
La troviamo quasi subito, la padrona ce ne fa vedere due, di cui una ci dice ha il bagno piu’ grande e comodo, senza dubbi scegliamo quella.
Entrati ci mettiamo in libertà, fra la camera a letto matrimoniale e quella singola c’è un piccolo separè, Giulia inizia a fare la spiritosa, dicendo che ora si puo’ spogliare senza problemi.
Io entro in bagno per fare la pipi, e guardandomi attorno noto la doccia, che anziché un bocchetto, ne ha due, da quanto è grande.
Esco con entusiasmo per la scoperta fatta.
-per fare prima io ed Erica, possiamo fare la doccia assieme, oggi, è favolosa.
Cosi’ ci prepariamo entriamo in bagno, ci spogliamo ed entriamo nella doccia, mentre l’acqua scorre, inizio a toccare Erica.
Nel frattempo entra in bagno Giulia, che si scusa, ma deve fare la pipi’ altrimenti muore.
-ehii ragazzi, che fate i porcelli in doccia?
-magari, dico io, ma Erica, non vuole partire stasera
-ma sentite, grande cosi’ si puo’ fare anchè in tre, entro anche io
-ma, ma, vuoi fare la doccia con noi? Chiede Erica
- spero che non avete problemi, nudi , ormai ci siamo visti tutti
- io a te nuda non ti ho vista, risponde Erica
- sono una donna come te, che pensi
E senza aspettare altra risposta, si apre la porta, e Giulia entra, è cosi’ grande che in tre stiamo comodissimi.
-aaaahhhh mai fatta la doccia in tre, che bello pero’, chi è che mi lava la schiena?
- io non posso, dico io, Erica mi ammazzerebbe ahahah
-giusto, dai Erica, per favore ecco la spugna lavami la schiena.
Elena con la spugna esegue dei movimenti quasi meccanici, veloci, pressanti
-piano piano, deve essere anche un piacere
I movimenti rallentano, ma sono sbrigativi
Anche Erica, con il suo fisico , fa la sua bella figura, non è molto alta, ma la sua terza di seno, e il suo culetto, sono all’altezza della canadese.
-grazie, ora Erica deve essere lavata alla schiena
-giusto dico io, e mi avvicino amia moglie
-vai via, tocca a me ricambiare il favore, girati Erica
Giulia si insapona le mani, e inizia a toccare la schiena di Erica, che rimane rigida, ma inspiegabilmente, ad un certo punto abbassa la guardia, la conosco benissimo quando fa cosi’.
Le mani di Giulia si muovono dolcemente e rotando il palmi fanno un massaggio a mia moglie, poi le sue mani entrano sotto le ascelle per lavarle, e senza aspettare un secondo, si avvicinano al seno di Erica e lo tocca, facendo gesti come lavarlo.
-ehii, cosi’ no pero’
-ehii cosa vuoi che sia, ti sto lavando per bene, stai ferma, anzi girati , che ti lavo meglio
Erica, come ipnotizzata si gira, le mani di Giulia, iniziano dal collo, dietro le orecchie, punto magico, e scendo verso il petto, girano intorno al seno per bene, lo massaggiano, le dita giocano con i capezzoli, Giulia, chiude gli occhi e si appoggia alla parete per non cascare, Giulia si avvicina, mi guarda e nota la mia erezione e mi fa segno di avvicinarmi.
Le sue mani continuano il massaggio al seno e mentre una gioca con i capezzoli, dopo poco l’altra mano velocemente scende sulla passera di erica, e staccando l’altra mano dal seno, l’avvicina al mio cazzo e inizia a menarmelo.
-Cosa stai facendo? Dice Erica, poco convinta delle sue parole
-zitta e stai ferma che ancora il meglio deve venire
-ma no, ma no, cosa stiamo facendo?
-tranquilla, senti le mie mani come sono delicate, solo una donna sa cosa vuole una altra donna
Nel frattempo io stavo provando un doppio piacere, sia di testa, che con la sua mano che me lo stava scappellando alla grande.
Erica, nel frattempo ha abbandonato le difese, mai avrei pensato che avrebbe accettato una cosa del genere, Giulia ne ha approfittato, mettendosi davanti a lei con tutto il corpo, e ha iniziato a strusciare le sue tette, belle e sodo con quelle di mia moglie.
Io mi sono avvicinato al culo di Giulia, e l’ho stretta per farle sentire la mia erezione, ma non sapevo se era il caso di andare oltre, anche se la voglia era tantissima.
Giulia, si è voltata verso di me e mi ha baciato, mentre le sue mani hanno preso il controllo delle tette di Erica.
Lei in mezzo a me e mia moglie, in tre in un unico corpo aggrovigliato.
Giulia, ha inarcato il suo culetto per strusciarlo al mio cazzo, e con movimenti ondulatori, me lo ha ben massaggiato con il suo culetto fantastico, a questo punto non ci ho visto piu’, con un po’ si sapone, me lo sono inumidito, l’ho preso in mano e puntato sul suo buco del culo, e con una spinta prepotente glielo ho infilato dentro.
Giulia, ha subito questa spinta improvvisa, e si è abbassata, con la bocca ha leccato le tette di mia moglie, mentre le sue mani iniziano un lavoro sulla sua passera, dita dentro e fuori.
Io che nel frattempo le pompavo il culetto, ma ancora non volevo venire, era troppo bella quella situazione, volevo godermela ancora, mi ha aiutato Giulia, che si è allontanata da me, e abbassandosi, ha permesso a me e mia moglie di abbracciarci e baciarci intensamente, mentre Giulia, inginocchiata, ha iniziato a leccare la fica di Erica, che con gli occhi chiusi e la lingua dentro la mia bocca, ha iniziato a mugolare.
Sento le sue braccia stringere la mia pelle sento che sta per godere, lo sento dalle sue unghie che premono sempre piu’ sulla mia pelle, poi sento il suo abbandono, in un orgasmo intensissimo.
Noi continuiamo a baciarci intensamente, mentre Giulia abbandonata la fica di Erica, prende in bocca il mio cazzo e me lo spompina, accarezzandomi le palle, poi sento che con un suo dito va a toccare il mio culetto, e ci gioca, la sensazione è pazzesca, mi rendo conto di non reggere piu’ ed emetto una sborrata pazzesca, un orgasmo lunghissimo e potente, come raramente mi è capitato di provare.
Tutti e tre continuiamo abbracciati a lavarsi, quando io dico a mia moglie
-ora tocca a Giulia.
-ma, pensaci tu
-no pensiamoci assieme, andiamo nel lettone
Usciamo dalla doccia, velocemente ci diamo un’asciugata, e andiamo in camera, faccio sedere Giulia, e inizio a baciarla, mentre nel frattempo la faccio distendere, e inizio a toccarle la figa.
La faccio distendere tutta, e faccio sedere Erica, accanto a lei, mentre io con la bocca, mi dirigo verso la figa della canadese, e inizio a leccarla, poi mi volto verso Erica e le faccio segno di muoversi anche lei, è in omabarazzo, allora le prendo una mano e la porto sullo splendido seno dell’altra donna.
Ritorno con la bocca e con le dita sulla figa di Giulia, e inizio un bellissimo lavoro, che viene apprezzato da lei che con delle spinte dei fianchi dimostra piacere.
Questo lavoro dura alcuni minuti, nel frattempo io sono tornato attivo, soprattutto perché vedo che Giulia si alza e va ad abbracciare mia moglie e con un gestro decido la bacia sulla bocca, Erica è in imbarazzo, non sa cosa fare, ma alla fine decide di lasciarsi ancora andare.
Il mio cazzo è tornato attivo, lo prendo con la mano e lo punto sulla figa di Giulia, e la penetro, questo la fa sussultare e stringere ancor di piu’ mia moglie, si abbassano entrambe per stringersi e baciarsi meglio, la mano di Giulia, va a cercare la passera di Erica, siamo in tre contemporaneamente a giocare, e a godere di una situazione particolare.
Giulia , arriva al momento suo, di piacere ed emette un lungo e prolungato siiiiiiiii, sempre piu’ forte, Erica è eccitata e si avvicina a me, mi bacia ancora, mentre Giulia continua a toccarle la passera.
Faccio distendere mia moglie, supina e la prendo da dietro, la sua figa è bagnatissima basta poco per farla partire, e mentre la pompo, la cosa mai aspettata, Erica si volta volta verso Giulia e le prende una tetta e gliela lecca tutta, mentre con una sua mano va a cercare la passera della canadese.
Il tutto mentre io emetto un'altra sborrata fantastica, seguita da un orgasmo pazzesco di mia moglie.
Ci fermiamo tutti e tre per una buona mezzora stringendoci in silenzio, e sempre in silenzio torniamo a fare la doccia, e ci prepariamo per uscire per andare a cena.
La serata finisce con chiacchiere di tutto, come se non fosse successo nulla.
La mattina dopo ci incamminiamo verso la tappa successiva, rendendoci conto che è per me ed Erica è anche la sera che dobbiamo raggiungere la città con l’aeroporto, per tornare a casa.
Arrivati alla meta, Giulia deve continuare l suo cammino, quindi ci salutiamo con un lungo e profondo abbraccio, e le sue ultime parole sono state
-Mi sono innamorata di voi due, per questo è successo quello che è successo
Non ci siamo neanche scambiati telefono , ne nome per f.b., abbiamo capito tutti e tre che era stato un momento da vivere cosi’ e basta.

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